Paolo VI:
POLPO
2^ Circoscrizione - Piazza Sommavigo
Trecento ettari di
terreno in località "Macchie"
per centinaia di lavoratori dell'Italsider. Le alte sfere dirigenziali del
colosso siderurgico, sorto a Taranto nel 1959, individuarono il sito
ideale, alle porte della città bimare, nella zona nord-orientale, per
ospitare i suoi addetti.
Erano gli anni del boom
economico, della straordinaria produzione industriale, erano gli anni del
pontificato di
Paolo VI.
Ospite della città di Taranto nel 1968, Papa Montìni visitò
l'acciaieria prese visione del duro e pericoloso lavoro dei suoi operai,
si intrattenne con loro e tra gli stessi celebro la Santa Messa del
Natale. Profondamente colpiti dalla sensibilità mostrata dal Pontefice
nei confronti del mondo del lavoro, gli operai del centro siderurgico
proposero di dedicare il nascente insediamento proprio a Paolo Vi. Non
poteva essere diversamente, il Papa dell'Ecumenismo, delle grandi riforme,
del rinnovato interesse della Chiesa nei confronti del mondo del lavoro é,
dunque, ancora presente nel territorio di Taranto.
I lavoratori non hanno dimenticato
quell'incontro e anche se la produzione presso lo stabilimento non é più
la stessa, le parole proferite nella lontana notte del 1968 sono e devono
essere ancora valide: "Noi vi comprendiamo, vi difendiamo, la Chiesa
riconosce il bisogno di giustizia del popolo onesto e lo difende e lo
promuove, ricordando sempre che non di solo pane vive l'uomo".
Seguendo il solco tracciato, l'impegno amministrativo é presente per
dotare la Circoscrizione di realtà culturali e sociali altre rispetto
alla strada.
Tamburi / Croce:
CAVALLUCCIO MARINO
3^ Circoscrizione - Piazza De Amicis
Bisognava
attraversare la Città Vecchia, percorrendo il Ponte Girevole prima e
quello di pietra poi, per raggiungere i Tamburi, fino a quando, almeno,
non é stata offerta l'alternativa del Ponte Punta Penna/Pizzone (dedicato
allo statista prematuramente scomparso Aldo Moro) che con i suoi 1250
metri é tra i più lunghi d'Europa.
Da quanto si evince dallo scritto "Descrizione Topografica di Taranto
con quella dei suoi mari e delle sue pesche" del Sacerdote, agronomo,
economista tarantino Giambattista Gagliardo (1758-1823), con il termine
"Tamburo" si voleva indicare il recipiente che riceveva le acque
del cunicolo della palude, posto sulla collinetta "Le Fornaci",
da dove traeva origine l'acquedotto del Triglio (1 543) che approvvigionava
l'intera città.
Progettata dall'architetto Marco Orlando, sono ancor'oggi visibili pochi
ma significativi resti dei 203 archi che componevano la struttura
originaria.
Dagli spiragli dal canale si
udiva il rullare, forte, dei "recipienti".
Con il termine Croce
si vuole, invece, ricordare l'importante viale posto in prossimità della
Stazione Ferroviaria.
Isola/Porta Napoli:
GABBIANO
4^ Circoscrizione - Via Duomo c/o Palazo Galeota
Resta a tutti gli
effetti la striscia che separa il Mar Grande dal Mar Piccolo, li cuore
pulsante di Taranto.
E' via Cava il simbolo della Città Vecchia, é la "Marina",
lungomare interno che si affaccia sul Mar Piccolo, il tratto più
eloquente della cultura bimare.
Seguendo la "ringhiera", si giunge all'imponente Duomo di S.
Cataldo. Costruito nel 1070 ma più volte rimaneggiato, é con la Chiesa
di San Domenico Maggiore, fatta edificare da Federico li nel 1223,
testimonianza indiscussa di una gloriosa storia antica e di una fede
ancora profonda. I palazzi nobiliari, gli antichi complessi ecclesiastici
(Santa Chiara e San Francesco) ed il Castello Aragonese (1481) completano
le bellezze di Taranto vecchia, la cui più significativa singolarità é
data, però, dall'atipico e spontaneo groviglio di vicoli e viuzze.
In passato, anche in nome del restauro, sono stati operati veri e propri
sventramenti. E' con il Piano Regolatore del 1972, approvato dalla
Soprintendenza ai monumenti e gallerie della Puglia, che la Città Vecchia
é assurta a "polo culturale, di rappresentanza, di attività
collettiva volta a soddisfare le esigenze della comunità tarantina".
Se il Ponte Girevole congiunge la città vecchia e quella nuova,
l'arsenale, simbolicamente, le divide.
Borgo: ORATA
5^ Circoscrizione - Piazza M. Immacolata
E' proprio alla
costruzione dell'imponente struttura dell’Arsenale che si deve la
nascita della città nuova.
Con la raggiunta Unità d'Italia, fu proprio l'allora Senatore Cataldo
Nitti ad adoperarsi per la nascita dell'Arsenale a Taranto.
Affidata l'elaborazione del Piano Regolatore dell'Amministrazione Comunale
del tempo dell'ingegnere Davide Conversano, fu quella dell'Avv. Domenico
Savino la prima casa costruita nel Borgo. Dedicata, nel 1892, all'autore
delle "Deliciae Tarantine", via Tommaso Niccolò D'Aquino resta,
ancor'oggi, la strada principale di Taranto, quella che, per intenderci,
contende a via Di Palma, il primato delle "vasche" di quanti
amano passeggiare in "centro".
Tra le tante e ricercate vetrine ci piace ricordare quelle del Museo
Nazionale. Dalle ascendenze greche a quelle romane e bizantine, dai
normanni agli svevi, agli angioini, alla corona Aragonese, ai Borboni, lo
scrigno, contenente vestigia maestose, sta conoscendo, in questi ultimi
anni, il rinnovato interesse dei tarantini ed un numero sempre crescente
di visitatori proveniente da altre parti d'Italia e non solo.
Nel cuore del Borgo
si erge la Chiesa della Madonna del Carmine, cara ai tarantini almeno
quanto la Chiesa di S. Cataldo, entrambe protagoniste durante i Riti della
Settimana Santa.
Sul versante settentrionale non
va dimenticata la Villa del Peripato. A tal riguardo, forti del nuovo
impulso dato dagli amministratori, si attende il ritorno degli antichi
splendori della Villa Comunale, orto botanico e "balcone" sul
Mar Piccolo.
Italia /Montegranaro:
MEDUSA
6^ Circoscrizione - Via Lucania 31
E' sul territorio che divide l'insenatura interna del
golfo da quella esterna, un triangolo che partendo da Montegranaro
giungeva al Pizzone, che sorse inizialmente Taras.
Al di là di questa striscia di terra, là dove aveva
inizio la via Profundaria, si estese con buona probabilità la prima
necropoli cittadina. I resti delle mura che cingeva quest'area sono stati
trovati nella zona dell'Ospedale della Marina Militare e in fondo a Corso
Italia, dove é possibile vedere grossi blocchi di pietra con iscrizioni
in lingua greca, oltre ai resti di un acquedotto e di un edificio con le
terme.
La sesta Circoscrizione tarantina trova è chiamata "Montegranaro" in quanto, in tempi remoti,
vi aveva sede una estesa coltivazione di frumento o, più semplicemente,
un importante deposito di grano.
Delimitato delle vie Japigia, Leonida, Demostene, Magna
Grecia, Virgilio, il quartiere, oggi, é tra i più abitati, offrendosi,
per altro, quale valida alternativa alle vie del centro per il cittadino.
Tre Carrare/Battisti:
RICCIO
7^ Circoscrizione - Via Principe Amedeo 241
Sembrano racchiusi nei topònimi della settima
Circoscrizione gli echi della storia antica e moderna della città di
Taranto. Dal poeta Rintone che Stefano di Bisanzio definì "tarantinos
comicos" a Mons. Giuseppe Capecelatro, dal condottiero Falanto,
magnanimo monarca della città agli Ufficiali Superiori del Genio Militare
Giovanni Cugini e Giuseppe Messina che furono, tra l'altro, alla guida dei
lavori di costruzione dell'Arsenale e del primo Ponte Girevole.
Quando nel 272 a.c. Taranto cedette all'assedio romano,
molti suoi abitanti furono condotti schiavi a Roma: tra questi Andrònikos,
meglio noto come il latinizzato Livius Andronicus, iniziatore della
letteratura latina. "Tutti ornati e rifiniti" giudicò Cicerone
i versi di quel grande poeta, tragico e satirico, Pacuvio Marco che morì
proprio a Taranto (Tarentum) nel 130 a.c. circa.
La scelta della denominazione della Circoscrizione non
poteva, dunque, sottrarsi a questo continuo riecheggiare. Se Battisti
altro non é che l'interventista che nel 1914 si unì a Bissolati e
Salvemini, le "tre carrare" altro non sono che le altrettante
"vie carraie", ossia rotabili, che costituivano buona parte
della viabilità dell'inizio secolo a Taranto.
Topograficamente strutturata per linee verticali, resta
l'attuale via C. Battisti la strada più lunga della città bimare.
Solito/Corvisea: STELLA MARINA
8^ Circoscrizione - Via Fiume
Chi più "beffarda" livella della storia?
La Circoscrizione "Solito-Corvisea" trae la
sua insolita denominazione dall'irriverente accostamento dei Solito de
Solis, famiglia patrizia, con i cosiddetti "couvisiers, cordonniers",
ossia i battitori di lana.
Nella zona che anticamente prendeva il nome di
Murivetere, le vecchie mura della città, secondo la dettagliata
ricostruzione di Cesare Giulio Viola in "Pater", si insediarono
i Solito de Solis che si espansero fin sul Mar Piccolo. Successivamente,
in tempi a noi più recenti, si stabilirono i battitori di lana.
Progettata negli anni '70 dal noto architetto Giò
Ponti, merita ben più di una citazione la Cattedrale della città nuova,
ubicata proprio all'interno dell'area "Solito-Corvisea".
Una grossa nave con una vela spiegata e protesa verso il cielo, pronta a
navigare.
Salinella: CONCHIGLIA
9^ Circoscrizione - Via Salina Piccola 2
Non é stato facile bonificare l'area su cui sorge,
oggi, la nona Circoscrizione tarantina. Anticamente secondo gli scritti
di Plinio il Vecchio, nella zona dell'attuale "Salinella" altro non
c'erano che due laghi (salina e salinella) dai quali si raccoglieva, a
seguito dell'annuale prosciugamento, un'ottima qualità di sale.
In un epoca in cui non si disponeva di altri strumenti
di conservazione, i solidi cristallini erano un bene assai prezioso.
Intorno ai due specchi d'acqua si coltivava con profitto la sola bambagia.
Più o meno intorno alla fine degli anni '50, l'allora
Amministrazione Comunale individuò lungo il prolungamento del Viale del
Trentino, a partire dall'incrocio con via Cagliari fino alle Case Muso di
Rizzo (incluse), il sito ideale per quanti affollavano l'area dei Tamburi
e della Città Vecchia.
Dai tanti problemi affrontati, restano a tutt'oggi
alcune questioni da risolvere al fine di dotare il quartiere di attività
sociali e culturali, senza trascurare le necessità più immediate come
l'illuminazione pubblica o le condotte fognarie. A dimostrazione di una
volontà di risposta, sono sorti proprio in quest'area lo Stadio Comunale
e l'impianto sportivo Palafiom.
Talsano/S.Donato:
GRANCHIO
10^ Circoscrizione - Corso Vittorio Emanuele II 72
Riecheggia la denominazione della Circoscrizione
tarantina "Talsano/S.Donato" un termine orientale dascia.
Secondo quanto scrive Cataldanton Atenisio Carducci, noto traduttore delle
"Deliciae Tarantinae" di Tommaso Niccolò D'Aquino, infatti, con
il termine Talsano si soleva indicare un'area di terreno particolarmente
fertile. Orazio, Virgilio e Probo Gramatico sostengono tale affermazione,
precisando che i'agro apparteneva alla città di Saturo e che si collocava
a circa sette miglia di distanza da Tarentum.
In tempi più recenti, per indicare tale zona si faceva
ricorso al termine "u calavrese" in onore dei parroco, di
origini calabresi, insediatosi per primo nella zona, o per sottolineare
l'ospitalità di una locanda particolarmente rinomata per la bontà dei
cibi o, più semplicemente, per indicare l'area dalla quale spirava un
particolare tipo di vento.
Ridotta la distanza da una serie di insediamenti
abitati, é sempre più difficile distinguere l'antica borgata dalla città
di Taranto.
Attrezzato e sempre più gradito a quanti vogliono
sottrarsi ai problemi della città, molti tarantini si sono spostati a
Talsano e più ancora nella zona del "Tramontone", fissando in
quest'area la loro residenza.
S. Vito/Lama/Carelli:
ARAGOSTA
11^ Circoscrizione - Via Balena 15
Percorrendo i sette chilometri che, lungo il litorale,
portano al Capo S. Vito, é possibile ammirare frontalmente le
Isole Cheradi e le dighe di sbarramento costruite nel Mar Grande fra esse
e la terra ferma. Pur essendo un vero e proprio mare aperto, l'aspetto é
quello di una vastissima ansa chiusa grazie alla costruzione di lunghe
dighe foranee che formano una cintura posta fra i promotori del Golfo e le
Isole stesse.
Gli insediamenti industriali sono l'immagine della
Taranto moderna, le nasse, le barchette, i vicoli della città vecchia
l'istantanea della storia meno recente del capoluogo bimare.
La Circoscrizione "S.
Vito/Lama / Carelli" si pone
a metà strada tra antico e moderno. La lavorazione dei prodotti del mare
sempre più su vasta scala, oliveti e vigneti ma soprattutto la volontà
di rilanciare l'area in chiave turistica.
Numerosi sono i villini abitati esclusivamente nei mesi
estivi da tarantini e non,e, in un'area dal clima particolarmente
clemente, quando si parla di mesi estivi si parla da Maggio a Ottobre.
La denominazione della Circoscrizione é da imputare,
tra l'altro, al tipo di terra particolarmente fertile (Lama).
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